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Informazioni, aggiornate a Settembre 2011, fornite da Christian Roccati
Via “Nord-End” (Ernesto Dotta, Christian Roccati)
TD+ (in libera), 6b/VII, (6a+ obbl.) 90 m
Storia della via
Il pilastro di SX della parete nord di Perti è una di quelle strutture geologiche visibili da sempre eppure mai sfruttate dal popolo degli scalatori. Sono ormai molto conosciute le famose vie che interessano questa porzione di Perti come la famosa “Gibba”, di Bruno e Ghiglione, risalente al ’78, o la più recente e classica “Consolando Consuelo” di Pizzorni e Rolando, che sfrutta uno splendido diedro/camino.
Il pilastro di SX è ora solcato da una linea moderna che chiude un po’ il capitolo delle recenti linee nate di anno in anno dal 2003 ad oggi. Il 2011 è finalmente la stagione di Nord-End... almeno per gli apritori di questa estetica seppure corta via!
Le difficoltà che la caratterizzano non sono certo impossibili, eppure si tratta di una multipitch tutt’altro che da sottovalutare, che necessita esperienza per chi voglia percorrerla in libera e che richiede un buon livello a vista per chi tenti l’on sight. Tutto ciò suggerisce un percorso per esperti che vogliano godersi questa chicca intensa e piuttosto aerea nella sua parte superiore, proprio dove attende il chiave della via…
Caratteristiche della via
Nord-End è una breve via di quattro lunghezze che attaccano l’aerea porzione SX della parete. I primi due tiri di “avvicinamento”, articolati con passi molto tecnici rispetto al loro grado, su placca verticale, portano alla base dell’esposto pilastro di SX. Esso fu individuato più come bordo per il magnifico e conosciuto camino dell’attuale via “Consolando Consuelo”, piuttosto che come struttura a sé stante. Nord-End ne attacca il profilo strapiombante nel suo punto più aereo e si tiene sul filo sino alla sua sommità. La via continua poi sullo spigolo, sempre aerea, inseguendone il contorno fino alla vetta SX della Rocca. Dalla stessa, in pochi minuti è possibile raggiungere la cima vera e propria, presso la croce, con un breve raccordo di sentiero.
Chiodatura, materiale occorrente e disclamer
Per ripetere la via Nord-End sono necessari 10 rinvii, fettucce di collegamento e moschettoni ghierati per attrezzare le soste alla francese. Attualmente la via è protetta con fittoni resinati inox. Nonostante sia un itinerario d’arrampicata moderna si evidenzia che la scalata ha caratteristiche alpinistiche oggettive. L’alpinismo e l’arrampicata sono attività potenzialmente pericolose, che ognuno effettua a suo rischio e pericolo. La via non è da sottovalutare e dev’esser ripetuta solo da persone esperte, che siano in grado di analizzarne le condizioni e la relativa attrezzatura al momento della ripetizione.
Accesso:
Mediante l’autostrada Genova-Ventimiglia si esce a Finale. Dal casello si prosegue sino alla principale e si continua ancora in discesa a SX verso Final Borgo. Arrivati ad una rotonda rasoterra si svolta a SX attraversando il ponte di fronte alla porta storica del borghetto. Si continua a SX, su strada asfaltata verso Calice Ligure. Si prosegue, con il torrente a SX e le case a DX, per alcune centinaia di metri, lungamente e con moderazione, sino ad incontrare la brusca svolta a DX in salita verso la Rocca. Si risale tale deviazione, superando diversi tornanti, fino al punto in cui un divieto limita l’accesso alla vallata. Vi è spazio per posteggiare.
La strada continua asfaltata e tortuosa per alcuni km sino al punto in cui termina, nel piccolo pianoro tra la parete nord della rocca di Perti ed la sud di Montesordo. Questo tratto è percorribile a piedi in discesa in una quindicina di minuti. È abitudine degli arrampicatori il proseguire in macchina giungendo allo spiazzo in 5 minuti. Data la discrezione degli scalatori, gli abitanti della vallata si dimostrano tolleranti, se vengono effettuati dei parcheggi rispettosi e non si sporca ovunque! L’accesso ai veicoli dei non residenti resta però ufficialmente vietato.
Avvicinamento (9’-10’):
Dallo spiazzo sterrato alla base della parete nord, s’imbocca a SX il sentiero che parte dietro la fontanella ed i tavoli da pic nic. La traccia è segnata con tre pallini rossi di raccordo FIE. In pochi minuti s’incrocia un primo bivio e si prosegue a SX, (tralasciando la traccia che a DX porterebbe allo storico spigolo). Dopo poco s’incontra un secondo bivio, si abbandona il sentiero principale a SX e si prosegue invece a DX, in falso piano, sino ad una sorta di piccola radura. In questo punto attaccano la maggior parte delle vie della nord. Di fronte si può notare Via col Vento e subito a SX la traccia che porta in salita, sopra un masso, all’attacco di Nonno Dino. Ancora a SX si notano dei bolli rossi di raccordo su una traccia che s’insegue sopra ad un gradino roccioso. Da esso si scende ad una nuova traccia e, fatte poche decine di metri, si nota a DX, nella prima curva in prossimità di un masso, una grotta aperta da cui parte la via Panta Rei. (Sul bordo esterno dell’antro è visibile il nome a vernice rossa). Tralasciando questo attacco si continua a SX sul sentiero, si supera un passo ostico in discesa su un tronchetto e si prosegue sino ad arrivare ad un bivio. Si tralascia il sentiero principale che continua dritto e si prede una traccia molto ripida che sale a DX (frecce arancione sbiadite). Si continua sino ad un nuovo bivio: si prosegue a DX tralasciando la traccia che a SX sale ripida. Il sentiero con poche svolte arriva quindi ad uno spiazzetto sterrato. A DX di Nord-End partono la via Consolando Consuelo e la via Anna Pagnini. (Nomi scritti a vernice). Si salgono i primi 10 m della via Consolando Consuelo (oppure l’accennato canale di SX su protezioni naturali), e poi, quando questa traversa a DX si continua invece dritti in verticale verso il pilastro evidentissimo sul proprio capo (scritta “N-End”).
La partenza di Nord-End sostanzialmente è 10 m in alto a SX rispetto a quella di Consolando Consuelo.
Disegno della parete
RELAZIONE DI SALITA:
L1: 6a+ 27 m
Si attaccano i primi metri della via Consolando Consuelo su un muretto un po’ erboso che risale un accennato canale. Si arriva alla base di un pilastrino che s’insegue su leggero bombé. Si prosegue in verticale con passi tecnici dapprima oltrepassando una nicchia e poi su ribaltamento finale che conduce in sosta con un ostico movimento in accennato traverso.
L2: 5c 23 m
Il secondo tiro attacca una parete verticale, con qualche breve tratto leggermente appoggiato dov’è necessario scalare con movimenti fluidi su buone prese, ma con sequenze non scontate che abbisognano di run out abbastanza continui. Si giunge infine alla sosta S2 comoda, ma anche appesa ed aerea, di fianco ad un albero ed alla S3 di Consolando Consuelo che, con ottica opposta, attacca il grande diedro.
L3: 6b 17 m
Alcuni passi su roccia bianca, leggermente friabile ma magnificamente lavorata dall’acqua, conducono sul filo del vero e proprio pilastro. Più si sale e più il tiro strapiomba sul profilo che va rimontato per intero sino alla sua uscita. Una sequenza tecnica racchiude un singolo passo, non facile a vista, con necessario sprint per uscire. Gli ultimi passi, più semplici ma sempre tecnici, conducono al termine del tiro ed alla doppia sosta piuttosto appesa.
L4: 6a 20 m
Si sale sulla cengietta che sovrasta la sosta e si prosegue per l’ultima lunghezza traversando a SX con passi facili ma esposti, che conducono in aperta parete. Un movimento non scontato permette di prendere la cornice del muro bianco che obliqua a SX e conduce in cima. Il bordo su cui corre l’ultima lunghezza è sempre vicino alla vegetazione, ma su linea pulita a sé stante che continua elegante fino alla S4, comoda, ma sempre aerea.
DISCESA:
Dalla sosta S4 dell'ultimo tiro si traversa a DX per qualche metro e si esce a SX su sentiero.
- Se si continua a SX in discesa s'insegue una traccia nel bosco con tratti ripidi, che conduce al sentiero principale. Si continua su quest’ultimo ancora a SX in discesa sino al parcheggio.
- Se si prosegue a DX in salita si arriva in un minuto alla croce di vetta (libro delle relazioni). Da essa si scende a SX seguendo il sentiero segnalato FIE (tre pallini rossi) sino al parcheggio o dalla croce si ritorna indietro sino alla precedente discesa descritta.
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