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Pian Marino:
Pilastro Mirovino
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Informazioni e foto fornite da Renato Berruti
Tra l’Ottobre del 2010 e il Marzo del 2011 Renato Berruti, con la saltuaria collaborazione dei soliti amici ha pulito, sistemato e richiodato integralmente il settore Pilastrino Mirovino.
Le 4 vie aperte con alcuni compagni nel 1987 (Effetto Sassofrasso, Ringo Boys, Pilastrino Mirovino, Maracanà) sono state richiodate con resinati da 9.
Le 3 vecchie vie storiche del 1975 (2 vie senza nome e la Via del Diedro) sono state pulite e richiodate con resinati da 8 e da 9.
6 nuove vie si sono aggiunte alle 7 storiche, tutte resinate a 9.
Le 13 vie tracciate sono quanto di più vario si possa trovare concentrato in un unico settore; ce n’è per tutti i gusti, dalle vie facili come Elena e le 3 vie storiche, si passa a vie come Bea e Tommy che presentano un passo un poco più impegnativo, o a vie come Pilastrino Mirovino e Maracanà sempre continue su prese medio-piccole e molto verticali, a vie che attaccano ed escono duretto come Elisa, fino alle vie più strapiombanti nella grotta per chi ama questo genere di arrampicata. La chiodatura e le soste sono a prova di bomba, le soste sono alla francese con 2 resinati sistemati 1 poco più in alto con l’occhiello in verticale e il 2° poco più in basso con l’occhiello in orizzontale. L’ambiente è assolutamente straordinario, con vista su Finale ed il golfo, da non perdere.
ACCESSO. Uscendo dal casello autostradale di Finale Ligure svoltare a sinistra, in discesa, e seguire le indicazioni per Finalborgo. In corrispondenza di una piccola rotonda si svolta a sinistra attraversando il ponte di fronte alla porta storica del borghetto. Senza entrare in paese svoltare subito a sinistra (lasciando sulla destra un parcheggio) in direzione di Calice Ligure.
Come per raggiungere il versante Nord di Perti, proseguire per pochi Km, tenendo il torrente sulla sinistra. Prima di passare sotto al viadotto dell'autostrada svoltare a dx (curva secca) passando le case di S.Sebastiano, S.Eusebio e Castel Gavone e superando alcuni tornanti. Dopo la chiesa la strada si restringe e prosegue per qualche Km sino ad un bivio, dove è possibile lasciare l'auto: in corrispondenza di uno slargo con due tavoli e panche in legno, ed una fontanella.
Dal posteggio imboccare la strada sterrata che inizia sul lato opposto rispetto ai tavoli in legno (in direzione delle case di Monte Sordo). Proseguire in salita superando le case ed entrando poi nel bosco (breve tratto in discesa) sino a raggiungere un torrentello. Da qui proseguire sul sentiero a sinistra per Pian Marino (bolli rossi), abbandonando questo sentiero dopo pochi metri svoltando a destra (si sale verso la Grotta della Pollera).
A circa metà di questo sentiero, appena superata una fascia rocciosa, si gira decisamante a destra (ometti)
fino a prendere il sentiero che porta alla base della falesia.
LE VIE DEL SETTORE.
VIE NUOVE (2010-2011)
ELENA (R.Berruti, M.Minuto, E.Dotta): dopo un breve ma impegnativo attacco (5-) si prosegue su bel muro verticale facile fin sotto ad un piccolo strapiombetto che si supera spostandosi un poco a destra. Si sale direttamente la paretina soprastante portandosi sotto un evidente strapiombo (4+) che si supera un poco sulla destra (5) per proseguire poi su facili muretti con tratto finale poco più impegnativo fino alla sosta (4+).
BEA (R.Berruti, M.Minuto, E.Dotta): una vaga rampa sulla sinistra di Elena porta (6a) fin sotto allo strapiombetto che si supera per la fessura centrale (5) per proseguire poi su facili rocce fin sotto ad una zona che si insinua sulla destra della fascia strapiombante e che si supera direttamente con bella ed esposta arrampicata (5-).
ELISA (R. Berruti, M.Rebagliati): passato lo strapiombetto tecnico e difficoltoso iniziale (6b) ci si porta su una bella placca che si supera con remunerativa arrampicata fin sotto agli strapiombi finali (4+) che si superano con bella esposizione e medio alta difficoltà (6a+) fino alla sosta.
TOMMY (R.Berruti, M.Minuto, E.Dotta): Sulla sinistra di Elisa attacca per facili rocce ben appigliate (4+) per proseguire su un interessante muro fin sotto agli strapiombi (5-) che si superano con esposta arrampicata (6a).
AVVISO DI GARANZIA (R.Berruti, M.Rebagliati): bellissimo attacco nella zona rossastra dietro una quinta naturale sul bordo destro della grotta, dapprima prese franche su difficoltà continue (6a+), dopo l’uscita dallo strapiombo la via prosegue su un bel muretto facile fin sotto l’evidente strapiombo che domina la parete nella parte centrale (4), lo si supera sulla sinistra dove appare più accessibile (6a) e si prosegue con bella arrampicata diagonale a destra su placca lavorata (5-) fin sotto un piccolo strapiombetto (5+) da dove si guadagna la sosta.
INCIDENTE PROBATORIO (R.Berruti, E.Dotta): subito a fianco della precedente, attacca su placchetta rossastra strapiombante (6c) per poi spostarsi sulla sinistra (6a+) dove le prese sono evidenti su parete strapiombante, usciti dallo strapiombo si individua un vago diedrino a sinistra verso il quale ci si porta con bella arrampicata (5) per poi proseguire su facile muro leggermente abbattuto fin sotto gli strapiombi sottostanti un evidente pulpito roccioso (4+); con bella e aerea arrampicata si vince lo strapiombetto soprastante (6a) per poi spostarsi a sinistra con passaggio esposto (6a+) fino a raggiungere la sosta.
VIE DEL 1987
MARACANA’ (R.Berruti, M.Rebagliati): La via attacca su un muretto verticale ben appigliato subito sotto una cengia (5) che si supera per portarsi in una zona concava leggermente strapiombante (5+) all’uscita della quale con arrampicata su placca ci si porta sotto il pilastro che dà il nome al settore. Lo si supera con bella e tecnica arrampicata su buchetti (6a) fino ad un’uscita leggermente strapiombante (6b) oltre la quale la via si abbatte leggermente fino alla sosta che si raggiunge dopo una bella arrampicata su placca (5-).
PILASTRINO MIROVINO (R.Berruti, M.Minuto): L’attacco è 3 metri sulla sinistra della precedente in corrispondenza del canapo blu di salita che porta alla grotta soprastante. Si sale verso destra con facile arrampicata per poi affrontare direttamente il bel muro soprastante su placca a gocce (5) fin sotto l’evidente pilastro. Il pilastro risulta strapiombante e l’arrampicata tecnica e atletica (6a) su belle prese sempre sul filo dello spigolo e con grande esposizione. Si prosegue sempre dritti (5+/6a) fino a che la parete perde leggermente di verticalità, si prosegue con arrampicata più semplice ma sempre sul filo dello spigolo (4+) fino alla sosta
RINGO BOYS (R.Berruti, M.Rebagliati): Attacca nella parte sinistra della grotta in una zona fortemente strapiombante con prese franche prima e buchi poi (6b+) per poi uscire su un muro molto lavorato che conduce direttamente (4+) sotto la zona strapiombante terminale (5+) che si affronta un poco a destra per poi rientrare a sinistra con bella ed esposta arrampicata (6a+) fino alla sosta
EFFETTO SASSOFRASSO (R.Berruti, M.Minuto): L’attacco è nella parte estrema a sinistra della grotta, e la via affronta un muro non difficile (5-) per poi raggiungere una zona lavorata facile che conduce (5) sotto gli strapiombetti finali esattamente 3 “pancette” che si affrontano con arrampicata tecnica e continua su buchetti (6a+)
VIE STORICHE
VIA DEL DIEDRO (A.Grillo, V.Simonetti): la via parte sulla quinta rocciosa che rimane a destra della grotta in corrispondenza del resinato cui è legato il canapo azzurro di salita. Si presenta subito interessante (4+) e dritta sale fin sotto ad un leggero strapiombo (5-) che dà accesso al diedro vero e proprio. Si risale tutto il diedro fino in cima con bella arrampicata (5).
VIA SENZA NOME DI SINISTRA: Attacca in comune con la precedente e dopo una dozzina di metri devia sulla destra per delicato traverso (5-) fin sotto allo strapiombo centrale, che si supera (4) sulla sua estrema sinistra. Si passa poi a destra di un alberello e per facile muro (5-) si guadagna la sosta.
VIA SENZA NOME DI DESTRA: Attacca 1 metro a destra di Maracanà e, raggiunta una cengia evidente, si prosegue un poco a destra per un muretto verticale ben appigliato (4), poi su placca (4+) fin sotto al diedro. Si risale integralmente la linea del diedro alternando difficoltà omogenee di 4+ e 5- fino alla sosta.
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