Come i chiodi servono per creare degli ancoraggi artificiali. Danno qualche garanzia in meno (attenzione a come li mettete!), hanno una buona tenuta, anche se generalmente in un'unica direzione. Non rovinano assolutamente la roccia lasciandola integra e permettono di dar sfogo alla fantasia per il loro impiego. E' scontato dire che ne esistono in gran varietà di forme e dimensioni a seconda del tipo di roccia e tali da poter sfruttare ogni tipo di fessura che troviamo in parete.
I blocchetti da incastro possono essere a cuneo (a forma di piramide rettangolare tronca, adatti per fessure strette, possono essere sfruttati utilizzando tutte le sue facce), a esagono o eccentrici (prismi esagonali irregolari adatti per fessure più larghe), a mezzaluna (detti anche nuts, ottenuti perfezionando quelli a cuneo: conferendogli una faccia concava ed una convessa si adattano meglio alle irregolarità della fessura), a camme (la possibilità di ruotare gli permette di adattarsi alla larghezza della fessura), meccanici a doppia camma regolabile (detti comunemente friends, trovano ampio uso in buchi e fessure potendone adattare la larghezza mediante una molla).
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Vorrei sottolineare che bisogna acquisire una buona pratica per un uso corretto di questo materiale: individuare velocemente il tipo e la dimensione di attrezzo da impiegare, a seconda delle fessure della roccia, è fondamentale. In arrampicata non avremo quasi mai una posizione comoda per provare con calma l'attrezzatura a nostra disposizione: un buon colpo d'occhio e la sicurezza che il "gingillo" utilizzato tenga in caso di caduta, fa parte del bagaglio di esperienza.
Provare ad impiegarlo in falesia dove si è già sufficientemente protetti dagli spit, o su percorsi facili e discontinui, può essere una buona idea per fare pratica
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