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titolo: la montagna per tutti
Attrezzatura || Arrampicate || Boulder ||


PARLIAMO DI:
ROCCIA:

LA VALLE DELL'ORCO


Torre di Aimonin Compresa fra il massiccio delle Levanne (a Sud) ed il Parco del Gran Paradiso (a Nord), la valle dell'Orco (Ceresole Reale), rappresenta un'ambiente stupendo per gli amanti dell'attività in montagna.

E' ancora oggi una valle severa (anche a livello escursionistico richiede molto impegno e buona preparazione fisica), spettacolare ed in gran parte incontaminata.

Fu soprattutto nella seconda metà degli anni settanta che un'ampia schiera di arrampicatori (molti di essi torinesi), sulla scia del mito californiano della Yosemiti Valley, ha tracciato una serie di itinerari che per i tempi risultarono futuristici (non a caso la valle dell'Orco veniva definita la "Yosemity Valley Piemontese").
Il Nuovo Mattino al Caporal rappresenta l'inizio di questa epoca nella quale prevale, su tutto, il piacere ed il gusto dell'arrampicata fine a se stessa: la vita in parete ha il sopravvento rispetto all lotta con l'Alpe e la conquista della cima.

Personaggi del livello di Kosterlitz, Motti, Manera, Grassi (ma sono solo alcuni !), si cimentarono nell'aprire itinerari storici, seguendo le numerose linee logiche (e mai banali), presenti in queste magnifiche pareti.

Sugli itinerari descritti riporto le gradazioni indicate da Oviglia nella sua celebre guida "Rock Paradise" (che al di là della descrizione degli itinerari di salita, merita di essere letta per la conoscenza della storia, dei luoghi e dei personaggi.).
E' doveroso però precisare che sono i gradi di difficoltà dati in un'apoca nella quale ancora non era stato riconosciuto il VII grado: spesso il 5c è severo e fa selezione.
A questo si aggiunge una chiodatura non certo da falesia, dove lo spit (secondo me giustamente, anche solo per rispetto verso chi ha aperto queste vie), non è visto di buon occhio e dove occorre sempre saper integrare le protezioni esistenti.

L'arrampicata (molto varia su fessure, diedri, placche e strapiombi), si svolge sempre su stupenda roccia di gneiss granitico.

ACCESSO. Con l'autostrada uscire al casello di Ivrea (TO), e da qui prendere la SS 565 di Castellamonte (la "Pedemontana"), che si innesta successivamente sulla SS 460: seguire prima le indicazioni per Cuorgnè e quindi per Ceresole Reale.


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