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titolo: la montagna per tutti
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ROCK CLIMBING:

Arrampicare in Valle Stura:
Testa Auta del Lausfer (2587) - DON GINO

Informazioni aggiornate a Settembre 2009
Via aperta nel 2005 da Danilo Collino, Ezio Camisassa, Katya Fea e Luca Tranchero. Dedicata al parroco di Levaldigi don Giobergia, caduto sul Monte Gelas nell'Agosto 2001.
Arrampicata piacevole con una linea di salita sempre logica e spesso con notevole esposizione.
Qualche lichene sulle placche che comunque non disturba: l'aderenza è sempre ottima. Bisogna fare attenzione solo in un paio di tiri alle rocce rotte e alle pietre instabili.
Protezioni sufficienti in posto: la chiodatura è abbastanza distante ma sempre facilmente integrabile con friends o nut.
Soste attrezzate con piastrine resinate collegate da cordone.
La salita è esposta a Nord-Ovest: ottima d'estate ma in altre stagioni conviene avere qualche indumento in più!.

Difficoltà: D- / max 5a (un singolo tiro, per il resto max 4c).

Sviluppo: 250 m.

Materiale: Due corde da 50 m - Utili friends e nuts medio-piccoli

Accesso: Da Borgo San Dalmazzo raggiungere Vinadio. Superato l'abitato prendere a sx percorrendo il vallone di Sant'Anna (in direzione del colle della Lombarda) e raggiungere il Santuario di Sant'Anna.
Da qui, a sx, risalire una ripida strada stretta (asfaltata) che dopo poche centinaia di metri termina al masso dell'apparazione (ampie possibilità di posteggio).

Risalire il sentiero (verso dx dal masso dell'apparizione) che sale verso il il lago di Sant'Anna e proseguire in direzione del passo di Tesina . Dal Passo proseguire, in breve, lungo la mulattiera militare sino alla base di uno sperone che termina proprio sul sentiero. (Primo spit rosso - scolorito - circa 1 ora dal masso dell'Apparizione)


Linea di salita della via Don Gino
linea di salita


Itinerario di salita

1° tiroRisalire lo sperone su facili placche superando qualche salto di roccia sino a raggiungere un comodo terrazzino (40 m - 4c - 4 spit. I primi tre sono abbastanza ravvicinati all'inizio della via).


2° tiro Superare un primo risalto e proseguire per placche abbattute. Quindi un tratto più verticale sino ad arrivare alla base di una cresta in comodo terrazziono (35/40 m - 4c - 4 spit)


3° tiro Risalire un breve e facile risalto e quindi un diedro appena accennato. Proseguire leggermente a dx verso la cresta. (35 m - 4b - 4 spit)


4° tiro Una breve placca sino a raggiungere il filo di cresta proseguendo su quest'ultima con divertente arrampicata: esposta ma mai difficile. La sosta è situata su uno sperone, sul versante a destra della cresta, dove questa diventa orizzontale. All'uscita del tiro ci sono delle pietre instabili: fare molta attenzione. Nell'ultimo tratto - per evitare di smuovere le pietre - ho preferito aggirare a sinistra uno sperone dove la roccia è più solida, anche se qui il passaggio risulta più esposto. (40 m - 4a - 4 spit)


5° tiro Proseguire lungo la cresta con un traverso esposto (sul versante a sinistra) raggiungendo un terrazzo erboso. Superare un grosso masso (cordone per rinviare) e spostarsi a destra alla base di una placca. (30 m - 4b - 2 spit + cordone).


traverso in cresta sul 5°tiro
traverso in cresta sul 5°tiro


6° tiro Risalire la bella placca verticale, breve tratto in diedro e quindi ancora su placca. Sosta su comodo terrazzo. (30/35 m - 5a - 5 spit).


7° tiro superare un breve muro articolato (anche la lama staccata a sinistra è molto invitante. Dopo questa è però necessario traversare un pò a sinistra per rinviare sul primo spit). Quindi un diedrino di rocce rotte sin dove la parete diventa orizzontale. Proseguire facendo molta attenzione a non smuovere le pietre raggiungendo l'ultima sosta (40 m - 4a/b - 3 spit).


Dall'ultima sosta proseguire facilmente lungo la cresta per circa 60 m sino alla vetta (piccola croce di legno), dove è possibile godere un bellissimo panorama a 360°

Discesa: scendere sull'altro versante, per tracce, e quindi piegare a destra restando alla sinistra della cresta (ometti). Proseguire in questa direzione sino a raggiungere il passo Saboulè. Quindi a destra, scendendo verso lo stesso sentiero già percorso per l'avvicinamento, tornando alla base dello sperone e proseguendo per il Santuario di Sant'Anna.


traverso in cresta sul 5°tiro
Sulle facili placche della via




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