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La Baiarda (Torrione sommitale):
ASINI NELLA NOTTE
Via "Asini nella Notte" (Ernesto Dotta, Christian Roccati, 2011)
Informazioni di
Christian Roccati aggiornate a Marzo 2011
Dopo molte decadi di staticismo nasce oggi una nuova via in "Baiarda", la prosecuzione più logica della più classica tra le combinazioni.
"Asini nella Notte" è una linea di 50 m che affronta esattamente sul suo profilo più pronunciato il torrione sommitale che costituisce la vetta di riferimento del complesso. È possibile salire direttamente questa nuova ascensione oppure concatenarla sulla linea della goccia con la bellissima "Via dei Camini".
Diff.: D+, V+ 50 m (V obbl.)
Materiale: sono necessarie fettucce di collegamento con ghierati per attrezzare le soste e sono consigliati friends e nuts. Attualmente la via è protetta con fix inox ravvicinati dove necessario e molto distanziati nei tratti semplici. Si tratta di una via alpinistica da montagna e non di un itinerario d’arrampica, e possiede caratteristiche alpinistiche oggettive.
Due lunghezze, (concatenabile con le 4 della via dei Camini). Il primo tiro affronta il breve sperone che chiude il diedro superiore a sx, ed esce sulla cengia degli Svizzeri, con un passaggio aereo leggermente strapiombante, aggirabile a sx. Questa linea è posta appena a dx dello spigolo di sx (1 ch.) ed a sx delle due linee che solcano il diedro superiore (resinati).
La seconda lunghezza è invece un’estetica scalata su prese nette che aggira in senso antiorario verso dx una fascia di rocce instabili, per poi cavalcare su sempre più compatta lherzolite lo sperone sino alla vetta del torrione sommitale. Pochi passi finali conducono in cima. Questa linea passa a sx della "Fessura dello Svizzero" (Sandro Girtanner), erroneamente chiamata degli Svizzeri, aggirando a dx la friabile placca che costituisce la Parete degli Svizzeri.
AVVICINAMENTO: Seguire il percorso descritto per l'accesso alla baiarda per raggiungere i settori inferiori. Da qui è possibile risalire le tracce di sentiero sino alla base del diedro superiore (più in basso e a destra del diedro gozzini). Si consiglia però di concatenare le vie che partono dal settore inferiore (es.: parete delle clessidre + diedro del tranviere + via dei camini).
L1: V 20 m (5 fix)
In prossimità del diedro superiore, si notano vari resinati ossidati al suo centro ed immediatamente a SX uno speroncino con fix e piastrine inox. Si sale quindi in direzione del primo fix su alcuni blocchi. La via ripercorre il filo dello sperone prima in verticale poi verso DX, (con il diedro a DX), ed insegue verso DX una sequenza di lame che portano ad uno strapiombo con una marcata fessura. Con passaggio aereo, nel vuoto, si vince atleticamente il chiave che chiude come un tetto il diedro, guadagnando a DX una comoda cengia.
Chi lo desidera può evitare l’ultimo passo rinviando il resinato di SX e scavalcando da sopra lo strapiombo. La sosta è su 2 fix a cui collegare anche un resinato di passaggio (generalmente usato per raggiungere la Fessura dello Svizzero che è a DX).
L2: V+ sost. 30 m (8 fix + 2 resinati + 1 ch. eventuale)
Dalla sosta ci si sposta a DX superando un breve muretto protetto da un fix e si continua verso DX (resinato di passaggio). Si sale ancora per un risalto con passo leggermente strapiombante, qualche lama instabile. Si inizia una diagonale verso SX su roccia buona che porta ad aggirare e superare dall’alto una placca di roccia non buona. La via punta poi ancora a SX risalendo in verticale il tratto più aereo del torrione e probabilmente dell’intero complesso della Baiarda. Si esce quindi su una cengietta erbosa e trascurando il prato ripido a DX si vince un ultimo strapiombo tecnico sino all’uscita dallo sperone. Pochi metri di raccordo portano ad un ultimo passo non protetto (aggirabile a SX) che conduce in sosta. Si scavalca quindi un ultimo passo oltre le statue di vetta e ci si può godere il panorama dalla comoda cima.
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