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TOUR AL BREC DE CHAMBEYRON
Trekking da Chiappera - Difficoltà: E
Notizie aggiornate ad Agosto 2012
NOTIZIE UTILI:
Trekking
da fare in due giorni, prevedendo un pernottamento al bivacco Barenghi oppure, in Francia, al Rif. Chambeyron. Con questa relazione propongo di sostare al bivacco (sempre aperto, non custodito) dove comunque c'è da tenere in considerazione la possibile presenza di numerose altre persone, soprattutto nell'alta stagione.
Nel trek che ho percorso (e che descrivo in questa pagina) il secondo giorno ho scelto di lasciare parte dell'attrezzatura al bivacco (sacco a pelo, fornelletto e quant'altro), preferendo quindi meno peso sulle spalle, ma contando di tornare ad un punto di approvvigionamento di acqua. Scelta che porta però ad un percorso leggermente più lungo. Così facendo si è infatti costretti a risalire al bivacco per recuperare il materiale; in sostanza sono circa 270m di dislivello in più di salita. Un'alternativa, sempre volendo lasciare parte del materiale al Barenghi, è quella di trascorrere un'altra notte al bivacco rimandando la lunga discesa al giorno successivo.
Dislivello: primo giorno: 1250 m di salita - secondo giorno: 1265 m di salita, 2515 m di discesa
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Lo Chambeyron, ed il col del la Gipière, dal Bivacco Barenghi
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ACCESSO STRADALE:
Da Cuneo seguire indicazioni per Caraglio e quindi per Dronero.
èpossibile lasciare la macchina. Si può anche proseguire lungo la sterrata, verso il campeggio senza frontiere, sino ad uno slargo poco prima del bivio per le cascate di Stroppia.
ITINERARIO:
1° Giorno: Rif. Campo Base - Bivacco Barenghi (Dislivello +1300 m - 3-4 ore).
In agosto considerare che dal Rifugio Stroppia non arriva più acqua: conviene quindi partire con una buona riserva in modo da raggiungere senza problemi il bivacco.
Dal Rif. Campo Base percorrere la strada sterrata, verso il Campeggio Senza Frontiere, e proseguire quasi in piano sino ad incontrare un bivio sulla sinistra (a circa q.1700) con indicazioni per le Cacate di Stroppia / Rifugio Stroppia
Da qui la pendenza aumenta sensibilmente: si prosegue in direzione NO con alcuni zig-zag e si continua a seguire l'evidente sentiero verso il rifugio Stroppia. Quando si raggiunge la parte dell'itinerario che risale la verticale parete a lato delle cascate (completamente secche
già a fine luglio-primi di agosto) bisogna fare attenzione ad alcuni tratti un pò esposti. Superato il rifugio (generalmente chiuso: in caso di necessità bisogna recuperare preventivamente le chiavi a valle), si affronta ancora uno strappo in salita per raggiungere il lago Niera, posto a q. 2300. Da qui la salita diventa un poco meno pesante, ma il percorso si allunga in ambiente assolato tra le parti detritiche del vallone di Stroppia (sentiero Dino Icardi): prima verso NO e quindi (superate due deviazioni per il Col di Nubiera, o di Stroppia), verso Nord. Con un'altra ora di salita si raggiunge il Bivacco Barenghi (q. 2815), non visibile sino all'ultimo. Il Bivacco, sempre aperto, è in lamiera con l'interno rivestito in legno. Privo di gas, è dotato di corrente elettrica grazie ai pannelli solari e dispone di 9 posti letto. Fornitura di acqua potabile proprio d'innanzi alla struttura, grazie al lavoro di approvvigionamento (tubazione in pvc che prende da una fonte posta a N-E della struttura). Si raccomanda educazione e rispetto per mantenere in ordine e pulito. I wc, ovviamente, sono all'aperto: poche centinaia di metri a piedi, fuori dai sentieri, sono gradite a tutti.
2° Giorno: Bivacco Barenghi-Tete de la Fréma-Pas del la Couletta-Colle di Stroppia-Bivacco Barenghi-Rif. Campo Base - (Dislivello 1300 m i salita, 2500 in discesa - 7-8 ore).
Nell'anello proposto non si incontrano punti di rifornimento acqua: fare provvista sufficiente dal Barenghi (in alternativa è però possibile allungare il tragitto passando dal Rif. Chambeyron).
Dal bivacco risalire verso il Col de la Gypière (nord) a q. 2948, a monte del Lago dei Nove Colori. Dal colle (verso destra) risalire il pendio detritico che in breve porta alla Tete de la Fréma (q.3142 - 50 minuti dal bivacco) da cui si gode un panorama davvero spettacolare.
Dalla Tete de la Fréma, prime luci sulla Torre Castello
Con lo stesso percorso si torna quindi al Col de la Gypière e si scende in breve verso il lago dei Nove Colori, lasciandolo alla propria destra e prendendo le indicazioni per il Ref. de Chambeyron.
Il sentiero prosegue quasi in piano: si costeggi un altro laghetto (Le Lac Long) e ci si mantiene a sinistra, rispetto al percorso che scende al rifugio, per non perdere troppa quota. Passando sotto le bastionate del versante Nord del Brec de Chambeyron, si raggiunge in breve il Pas de la Couletta (q.2750), poco oltre il quale le parte detritica lascia spazio a verdi pascoli.
Il sentiero ora scende in maniera più decisa verso Sud, sino ad intercettare a q. 2350 il sentiero che sale da Fouillouse. (Qui si piega a sinistra (in direzione S-SE), verso il Colle di Stroppia (o Colle di Nubiera) con la salita che diventa via via sempre più faticosa e ripida sino al colle, posto a q. 2885 (circa 3 ore 40' dal bivacco)
N.B. Dal colle, con percorso di difficoltà F+, è possibile raggiungere la vetta della Rocca Blanca (q. 3193), posta alla destra del colle, raggirando verso il versante francese un'anticima a q. 3163.
Dal Colle si ridiscende sul versanto italiano con pendenza meno grave, rispetto alla salita precedente, in direzione del Lago di Nubiera. Subito dopo il lago (q. 2661), bisogna tenersi sulla sinistra, evitando di seguire il sentiero che scende più in basso verso destra. Così facendo ci si può ricollegare al sentiero di salita del giorno precedente perdendo un pò meno quota. Circa un'ora (270 m di salita) e si raggiunge nuovamente ial Bivacco Barenghi (5 ore per l'intero percorso).
Recuperato il materiale (e ripristinata la scorta d'acqua) si ripercorre in discesa lo stesso itinerario del primo giorno.
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Il Colle della Finestra, alle spalle del bivacco
Il Bivacco Barenghi
Il Lago dei Nove Colori
Dalla Tete de la Fréma, ombre verso il Lago dei Nove Colori
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Versante Nord del Brec de Chambeyron
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