Finalmente, con qualche minuto di ritardo sul programma 340 atleti danno inizio al trail. Oramai il percorso lo conosco molto bene, perché oltre ad averlo fatto altre due volte in gara mi è capitato di farlo in allenamento o come passeggiata “domenicale”. Usualmente cerco di mettermi in una posizione favorevole allo start, ma oggi stranamente mi ritrovo senza rendermene conto nelle retrovie e così a 200 metri dalla partenza sono già attardato e con alle spalle solo una cinquantina di “colleghi”.Forse, la spiegazione di questa falsa partenza è dovuta al fatto che so benissimo che i primi 2km sono tutti su strada asfaltata, quindi una volta trovato il mio passo ho lo spazio fisico per superare senza grosse difficoltà gli avversari più lenti. Arrivato a Nozarego infatti ho già recuperato molto terreno e mi ritrovo in una posizione migliore. Da qui la corsa inizia a prendere forma e il fondo diventa finalmente consono ad un classico trail !!! Si sale con costanza e a parte brevi strappi, la salita è sempre corribile. Il freddo che ci ha accompagnati alla partenza è un ricordo, e decido anche di aprire parzialmente la lampo e di tirarmi su le maniche della giacca antivento. Arrivato alla Gaixella la salita finisce, e da qui invece di proseguire verso Portofino vetta, si prende il sentiero in discesa che porta a San Rocco di Camogli, dove arrivo in 58 minuti dal via. Il panorama che si può ammirare da qua è stupendo: Genova e tutta la riviera di ponente fanno bella mostra !!! in realtà è riduttivo menzionare solamente questo punto del percorso in quanto per quasi tutta la sua lunghezza, offre delle immagini che sono splendide cartoline. Senza dubbio questo trail tra tutti quelli a cui ho partecipato, è uno dei più suggestivi ed interessanti per le sue bellezze paesaggistiche. Lasciatomi alle spalle San Rocco, per una stradina asfaltata si arriva in località Mortola, poi nuovamente sentiero ed una salita non molto lunga ma impegnativa, seguita da un pezzo di saliscendi che portano velocemente ad un punto di sosta attrezzato nominato “pietre strette” da qui, inizia la parte più delicata del tracciato: la lunga e tortuosa discesa (450 metri di dislivello) verso San Fruttuoso. L’ambiente è freddo e umido, scivoloso, poco illuminato, occorre prestare molta attenzione. Cadere in questo tratto non è un fatto raro !!!! Tornante dopo tornante finalmente si è prossimi alle abitazioni e in breve si arriva alla famosa torre cinquecentesca fatta erigere dall’ammiraglio Andrea Doria. Arrivati in spiaggia, la tentazione di fermarsi e sdraiarsi al sole tiepido è tanta…. ma la corsa deve continuare e quindi avanti…. Si avanti ma senza cadere !!!! Invece appena risalito dalla spiaggia faccio pochi metri e senza rendermi conto di nulla mi ritrovo steso per terra. Che botta !!! mi rialzo quasi subito…. Non sento dolore, ma quando inizio a toccarmi sul viso ed in testa la mano si sporca di sangue….. Noooooo è la mia esclamazione!!! Per fortuna, nella sfortuna della caduta, sono a pochi metri da uno dei punti di soccorso, tanto che i volontari assistendo alla scena mi vengono immediatamente incontro. Dicono che sarebbe meglio fermarmi, ma francamente io non ho idea di farlo, quindi mi faccio tamponare il taglio in testa, una disinfettata alle altre parti del corpo escoriate e via… dopo qualche minuto si riprende a correre….. un po' frastornato, ma si riprende. Lasciate alle mie spalle le caratteristiche case dei pescatori, strette tra le incombenti pareti del monte ed il mare, salgo verso l’eliporto attraversando per ripidi tornanti un freddo ed ombroso canalone. Il sentiero prosegue tortuoso affacciandosi spesso sul mare in un paesaggio particolarmente aspro. Questa è l’ultima salita che affronto, raggiunta “base O” (sede di postazioni militari nella seconda guerra mondiale) il percorso diventa molto corribile e quindi si può mantenere una buona velocità nonostante la stanchezza fin qui accumulat Di nuovo il passaggio per Nozarego e poi giù stavolta per “creuze” e non per strada carrabile come all’andata direzione Santa Margherita. Gli ultimi metri diventano una passerella attraverso il lungomare della bella cittadina rivierasca. Taglio il traguardo 88° in 2ore 38 minuti, migliorando di 4 minuti il tempo del 2011 e di 16 minuti rispetto al 2010. Un bicchiere di te caldo, poi velocemente entro nella tenda della croce rossa e da li….. in breve mi ritrovo al pronto soccorso di Lavagna per accertamenti, preoccupa la botta in testa. Mentre sto scrivendo sono passati 2 giorni dalla gara, sono a casa ed anche se ancora acciaccato e con i segni ben visibili della caduta, sto già sognando (e sperando) di tornare a correre a breve a Sestriere per il trail della via Lattea in notturna. Un saluto a tutti voi. Andrea Scheda della gara: 5a edizione del “TRAIL DI PORTOFINO” - dicembre 2012 lunghezza percorso: 23 Km dislivello + 1200 m circa Per altre info: http://www.maratoninaportofino.it
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