Partiamo il venerdì sera per andare in Piemonte, da un'amico della "Vale": Bruno "il grande".
Oltre a lei anche Paolo ed Omar (quest'ultimo, questa volta, non è riuscito ad esser dei nostri), lo conoscevano già dalle vacanze estive dell'anno precedente: ne hanno parlato spesso a Sonia e me. E' stato battezzato "il grande" per la sua statura (credo superi abbondantemente i due metri), ma anche per la sua generosa ospitalità e per i suoi trascorsi alpinistici.
L'intenzione era quella di trascorrere il week end ad arrampicare a Rocca Sbarua e Rocca Parei.
Durante il viaggio da Genova ci fermiamo in un autogrill per una cena veloce; un pò di pioggia ci mette di buon umore....
Arriviamo davanti al cancello di casa di Bruno: nonostante il buio si vede subito che è una bella villa, in mezzo al verde. Dall'altra parte del cancello ci accolgono tre cagnolini: saranno 50 kg l'uno! Abbaiano, stando in piedi sulle zampe posteriori mentre le altre sono appoggiate al cancello; un pò di fango dovuto dalla recente pioggia cola dal folto pelo.
Si accende una luce: Bruno corre verso il cancello ed invita gentilmente i cani a lasciar libero il passaggio (calci, pugni, lancio di oggetti, urla ... sì: vuole molto bene ai suoi cagnolini, ma ogni tanto non riesce a farsi rispetare senza i giusti atteggiamenti ..). Entriamo con l'auto nel vialetto e posteggiamo praticamente davanti al portoncino di casa. Mentre scarichiamo i nostri zaini uno dei cani riesce ad infilarsi dentro alla portiera infangando per bene l'auto. Intanto "il grande" mi spiega che in realtà i cani sono 4:
<<l'altro è un pò timido ... ma è grosso come gli altri .... A volte si diverte a "passeggiare" sulla macchina come fanno i gatti e ti lascia le impronte sul cofano e sul tetto>>
Da un'occhiata veloce alle zampe degli animali presenti mi rendo subito conto che il tutto è proporzionato: un'impronta da 2 metri quadrati per un peso non indifferente !
Una volta entrati, scambiamo 4 chiacchiere con il padrone di casa e la sua compagna e poi, vista l'ora, prepariamo le nostre brande nel locale in soffitta per andare a dormire.
A luci spente, prima di addormentarmi, l'ultimo commento che ricordo di aver fatto è stato qualcosa del tipo
<< allora domattina troveremo i 4 cani che passeggiano allegramente sulla mia auto ??!?>>
Sabato, al risveglio, ci accoglie una giornata splendida. Ed il colorito della mia carnagione, alla sera, ne sarà testimone !.
Comunque ci alziamo abbastanza presto e alle 8.30 siamo "già" in macchina per andare a far colazione in un bar.
E' ormai più di un anno che Paolo ci parla di una certa Katia, la barista: sarà un bel pezzo di "gna-gna" da come ne parla estasiato...
Il bar si trova proprio di fronte al negozio di articoli sportivi di Bruno.
Finalmente riesco a vedere la tanto decantata Katia (evito ogni commento per non prendere delle legnate da Sonia!). Aggiungo solo che, a parere della compagna di Bruno, la ragazza ultimamente si è un pò sciupata:
<<può essere che non si limiti a preparar caffè e vender brioches>>
In attesa delle nostre colazioni aprofittiamo per conoscere anche la figlia di Bruno: saluta la Vale e, guardando Paolo, resta un attimo interdetta perché non ricorda esattamente se l'avesse già visto o meno. Ma quando "qualcuno" mette in ballo il discorso di Katia, la figlia di Bruno si illumina: si rivolge al padre indicando Paolo ed esclama: <<ma lui è quello che .....>>
Esatto! È quello che lo mena a tutti con la barista !!
Ma è ora di andare: riprendiamo la macchina e, nonostante le dettagliate spiegazioni di Bruno per arrivare alla Sbarua, riusciamo a fare circa 30 km in più: non è mai stato il nostro forte trovare la strada alla prima ... invece alla seconda .... !!
Un pò di avvicinamento ... qualche cordata davanti a noi all'attacco della via ... insomma, quando iniziamo il primo tiro, non sono ancora le 14 !
Le cordate sono quasi scontate: la Vale con Paolo da apripista e la Sonia con me. Siamo tutti alla base della parete mentre la Vale sale i primi metri. Improvvisamente si sente il rumore di rametti spezzati e di fogliame smosso sugli alberi sopra le nostre teste ed uno "stock" provenire da un paio di metri da noi. Una voce della ragazza che arrampica poco più in alto della Vale:
<<mi è caduto un rinvio ....>>
<<e ce ne siamo accorti. MA AVVERTIRE TI DITURBAVA TROPPO???>>
Nella mia testa la frase si è conclusa con un "brutta bagascia !".
Quando inizio il primo tiro mi accorgo che il recente acquisto fatto forse non è dei migliori: l'alluce sinistro ha iniziato quasi subito a farmi male, poi mi ha fatto vedere le stelle, alla fine è rimasto anchilosato per circa una settimana. E pensare che queste scarpette le ho tenute ai piedi per un'ora nel negozio prima di cacciare fuori il grano!
<<quando torniamo a Genova proverò a sentire quello del negozio per cambiarle: se con un garbato giro di parole mi rispondesse un probabile "arrangiati" ... farò un bel lancio dall'ufficio: 15 piani di volo dovrebbero bastare!>>
Paolo e Vale procedono a tiri alterni: al 3° lei è un pò in difficoltà... nella via a fianco c'è una cordata molto gentile e si presta a dar consigli:
<<.. certo che se fate andar lei da prima nel tiro più difficile ..>>. La frase solleva di morale tutto il nostro gruppo ! (e poi che ne sa sto tipo di come arrampichiamo, fra tutti ...).
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Ma anche nel tiro successivo Paolo non se la passa bene: c'è un tetto, e sopra non trova un
appiglio Che lo soddisfi. L'amico della via a fianco è prodigo di consigli: <<se passi un pò a destra è
più facile>>
Un attimo di silenzio e poi riprende: <<ma è così difficile?>>
La domanda non può far molto piacere a Paolo che risponde seccamente: <<UN PO' !>> (il resto della frase è rimasta nei suoi pensieri, ma ...)
Alla fine supera il passaggio: tutto a sinistra. <<mi mandavi a destra ma qui è più facile ... E
magari l'hai fatto apposta!!>>
<<Ma adesso devo salire dove sei tu?>>
A questo punto il "vicino di via", evidentemente, non ha più molta voglia di seguire le nostre peripezie, e infatti ci manda a spigolare: <<MA VAI DIRITTO CHE HAI LA SOSTA DAVANTI A TE !!>>
(della serie non rompere i maroni !)
Ci rendiamo conto che ormai è tardi per arrivare in cima: loro fanno un tiro in più mentre io, con un piede incancrenito, comincio le doppie.
Tutto bene sino all'ultima calata: saltiamo una sosta perché da quella precedente le corde arrivano in fondo: peccato che durante il recupero le corde si incastrino.
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Mentre Paolo si appresta a partire in arrampicata per tornare su, a lato ci sono due che iniziano a fare un’altra via di due tiri che arriva proprio dalla nostra corda: <<se aspettate un pò arriviamo su e le liberiamo noi. Se nel frattempo date un'occhiata ai nostri cani ..>>
<<ma certo: tanto io con i cani, in questo week end, ci vado a nozze!>>
Anche questi non sono due bassottini, se non altro sembrano ubbidienti: quando apro la mia scatola del cibo e loro fanno per avventarlo, mi basta un urlo per farli allontanare.
Non che non volessi dar loro da mangiare, solo che mi ero portato una scatola di tonno ed una tavoletta di cioccolata: il tutto per due pranzi!
Dopo un'oretta notiamo che le nostre corde si stanno movendo: recuperiamo tutto e ci buttiamo giù per la pietraia per tornare alla macchina.
Quando la mattina avevamo salutato "il grande", eravamo rimasti d'accordo che verso le 6 di sera saremmo passati in negozio da lui (anche per comprargli un pò di attrezzatura sperando in uno sconto!). Inoltre la Vale gli aveva detto di non preoccuparsi per la cena: <<mangiamo in casa tutti insieme e facciamo noi un po’ di spesa, così Carlo ti prepara uno dei suoi risotti!>> ... (me te i cassi tuoi mai ?!? )
Ed infatti alle 19.00 telefoniamo a Bruno: <<già che siamo leggermente in ritardo, cosa ne dici se ordiniamo due pizze????. Poi magari potresti portarci a casa la guida della Rocca Parei perché non riusciamo a passare dal negozio.>>
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Ed è così che arrivando a casa "del grande", superato il nuovo shock dei cagnolini,abbiamo trovato la pappa pronta. Meno male che a pranzo ho mangiato la cioccolata perché la cena consisteva in un bel piatto di pasta al tonno !
In compenso il secondo era favoloso: il coniglio (al dire di Bruno che ha aggiunto "almeno credo sia coniglio"), rollato con verdure fatte non so come ed un sughetto misterioso (evidentemente non voleva svelare la ricetta ... comunque non sono più riuscito a smettere di fare scarpetta). Il tutto accompagnato da del buon verduzzo (un paio di litri, non di più). Sulla misteriosità della preparazione del secondo, Bruno ha confessato che la governante gli porta spesso dei piatti fatti da lei (in ogni caso complimenti alla cuoca !).
L'unico vero dubbio è rimasto sul coniglio: qualcuno ha insinuato che quello della casa a fianco ha trascorso la giornata cercando il suo gatto e dava la colpa ai cani di Bruno ... Mah !?!
Poi il grande ha tirato fuori il meglio di sé: 4 vaschette di gelato (da mezzo chilo l'una), ed una serie terribile di bottiglie di grappe e liquori vari. La Vale si è occupata di servire il gelato: ha riempito la coppa personale di Bruno (praticamente una pentola), che quando se l'è vista davanti ha preso il cucchiaio, ha costipato con forza il contenuto per ridare la tinozza alla gelataia dicendole: <<cos'è 'sta roba? non vedi che ce ne sta ancora ? E' mezza vuota!!>>
Tutto sommato una cena leggera, giusto per non appesantirci per il giorno dopo....
Una volta in branda, il mio pensiero è tornato ancora una volta verso i cani e alle loro passeggiate sul
cofano della mia macchina.... alla fine il sonno ha avuto la meglio
Il tempo è bello, sono le 7.30 e ci alziamo fiduciosi per un'altra giornata di roccia !!
Il dado era tratto: oggi si va alla Parei. E' più vicina e c'è meno avvicinamento. Inoltre abbiamo la guida bella nuova che ci siamo fatti dare ieri ...
E' domenica e sicuramente i padroni di casa dormiranno un pò di più: cerchiamo di prepararci in silenzio ... praticamente 4 elefanti in casa
Infatti Bruno è stato svegliato da una telefonata: un suo amico di Torino che chiedeva gentilmente di far meno casino...
Comunque aveva già deciso di alzarsi: per salutarci (e brindare alla nostra partenza), ma soprattutto perché avrebbe dovuto allontanare i cani, giusto per uscire di casa...
Si vede che è molto dispiaciuto: per dimenticare si era preparato una colazione che sarebbe stata appena sufficiente per 15 persone (torta, biscotti, nutella, pane ...).
Decidiamo di tenergli compagnia ed in meno di 10 minuti restano sulla tavola 4 tazze (sporche), un barattolo di nutella (vuoto), ed un pò di bricciole (neanche molte).
Quando esco di casa per caricare gli zaini guardo bene dove mettere i piedi: mi è rimasta in mente la cagata di cane tirata su dalla Vale la mattina precedente e penso che per portare in giro i cani a fare i bisogni, anziché la paletta useranno un escavatore.
Tutto è pronto per la partenza; credo sia superfluo dire che la strada giusta la troviamo "quasi" subito.......
(è il quasi che ci frega sempre!). Questa volta, però, riusciamo ad essere molto veloci: usciti di casa alle 8.30, dopo due ore siamo già belli (si fa per dire) pronti per iniziare ad arrampicare.
... Peccato aver saltato la colazione da Katia....
L'ambiente è stupendo, e mi ricorda vagamente un luogo dell'entroterra genovese: la Baiarda.
Praticamente siamo soli: si vede in lontananza una cordata che sta
iniziando un'altra via .... devono essere gli amici di Bruno: ce ne
ha parlato ieri sera; uno di loro si chiama nano !
(o forse è il soprannome che Bruno dà a tutti i suoi conoscenti?
Boh!)
Questa volta mi sono messo le scarpette vecchie ....... e infatti,
mentre mi preparo, penso "..... perché mi fa ancora male l'alluce?
In fondo, devo ancora mettermi le calze !!!
Quando siamo alla seconda sosta sbuca fuori una cordata formata
da un uomo sulla cinquantina, un ragazzo ed una ragazza.
Non so se sono i figli ...... ma gli occhi di Paolo cominciano a
brillare alla vista dei pantaloni ...... di lei.
In effetti non gliene frega niente dei pantaloni: il solo fatto che siano aderenti esaltandone il contenuto, rendono il volto di
Paolo molto più disteso. Katia, è ormai un lontano ricordo: la giornata sembra volgere al meglio.
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Da bravo stronzo!, faccio in modo che la cordata Paolo-Vale sia davanti a tutto il gruppo, mentre i pantaloni aderenti
rimangono in fondo: meglio eliminare ogni possibile distrazione.
Nonostante il ritorno alle scarpette vecchie, il mio alluce è sempre indolenzito ..... ma che dico indolenzito: fa un male terribile !
(certo che da qualche mese a questa parte sto rompendo un po' le balle: ho sempre dolori da qualche parte. Sarà l'età !!)
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Il resto della giornata prosegue con bella arrampicata sulle placche dei torrioni mentre il cielo è un po' nuvoloso (il sole è sparito non appena mi son messo la crema: questa confezione ha qualcosa di miracoloso).
Le doppie sono stupende con una sincronizzazione disarmante: attrezzata la prima scendono Paolo e la Vale con le loro corde legate sulla schiena, sicché possono preparare l'altra calata mentre Sonia e Carlo scendono e recuperano il materiale. E così via sino in fondo ...... solo nella penultima doppia la Sonia ha un piccolo
problema: la corda tira un po' da una parte facendola pendolare. Dall'alto ho sentito il tipico rumore di chi si frantuma contro la roccia ... (SPLATT ... o qualcosa di simile).
Ma lei si riprende subito e .... via nella successione di doppie!!
sono quasi le 15, ma pare che nessuno abbia fame. Strano !
Io che devo ancora digerire il coniglio della sera prima sono colto da un dubbio: "ma allora la colazione quando la digerisco ??".
Ma senza pensarci troppo ingurgito la mia scatoletta di tonno (sopravvissuta agli assalti dei cani del giorno prima), facendo opera di autoconvincimento: "sarà un mese che non mangio tonno ..... com'era la pasta di ieri sera ?? all'olio vero ??"
Raggiungiamo ben presto la macchina. Notevole lo spettacolo prima di partire: proprio nel momento in cui siamo tutti e 4 in mutande per cambiarci, col culo rivolto verso la strada .... passa una fila incredibile di macchine (probabilmente le uniche in tutta la giornata!)
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Sul viaggio di ritorno non c'è molto da raccontare: se nonché, presa l'autostrada alle 17 passate, pensiamo di trovare il traffico da rientro della domenica. Considerando che Paolo deve essere a casa prima delle 19.30 per poter ripartire con il collega di lavoro per la trasferta, mi piazzo in corsia di sorpasso a 150 ..... <<finché non c'è coda pedalo un po', così recuperiamo .....>>
............. sono a 150 ancora adesso !!
Piccola pausa in autogrill (neanche tre quarti d'ora .... Paolo si prende anche una pizza ... ), e via !!
Il tranquillo ed "improvvisato" week-end è ormai finito.
Probabilmente Bruno, al prossimo auto-invito, troverà qualche scusa del tipo "..... venite pure a dormire ma, purtroppo io sono a cena a casa di amici ...... per mangiare arrangiatevi ....."
Piuttosto che darci da mangiare gli converrà regalarci una di quelle belle giacche che tiene in negozio .... risparmia sicuramente !!
Fatti e personaggi sono veramente esistiti:
Si ringraziano tutti i cani per la loro partecipazione (compresi noi nell'arrampicare)
si ringraziano le comparse per il loro contributo (e per il rinvio lanciato verso le nostre crape)
si ringrazia il negozio di sport per le scarpette strette che mi ha rifilato (non me le ha cambiate il bastardo!!!)
si ringrazia la ditta di movimenti terra che con i suoi 4 escavatori e i 12 camion, mantiene pulito il giardino di bruno dalle cagate dei cani !