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FREERIDE IN LOMBARDIA
Livigno, Isolaccia, Bormio, S.Caterina, Madesimo, Tonale
Giuliano Bordoni - Paolo Marazzi
Versante Sud, 2010
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La Lombardia del freeride è un territorio molto vasto e per molti versi ancora sconosciuto. Comprensori sciistici ormai divenuti punti di riferimento per milioni di sciatori in pista e per generazioni di scialpinisti racchiudono tesori di assoluto valore anche per i riders più accaniti.
Questa guida è il primo mattone, il primo passo, anzi la prima curva, per conoscere e apprezzare queste tracce.
“Freeride abbraccia uno stile di vita, una filosofia, un pensiero positivo.
Freeride vuol dire sapere amare la montagna, volerla conoscere, imparare a rispettarla.”
Sono descritti 50 itinerari più molte varianti da Madesimo al Tonale. Ogni discesa è corredata da una scheda che riassume le caratteristiche tecniche fondamentali, oltre a numerose fotografie a colori con i tracciati delle salite e discese.
Guida in italiano ed inglese.
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Gli autori:
Giuliano Bordoni,(Grosio,1981). Guida alpina estroversa ed esuberante, poetica e romantica. Nel corso degli anni ha percorso le cascate più affascinanti e impegnative delle Alpi aprendo numerosi nuovi itinerari. Si è spinto in Canada, nello stato dell’Alberta, sulle Rocky Mountains e in Norvegia. Ha aperto anche nuovi itinerari su roccia. Ultimamente è tornato alla sua prima grande passione: il freeride, trasportando anche in questa disciplina la sua attitudine di bambino curioso ed esploratore. Ha aperto, infatti, alcune ripide discese nel Gruppo dell’Ortles-Cevedale e sulle alpi Retiche. Ha viaggiato in Canada, nella British Columbia, e in Norvegia attraverso le Lyngen Alpen alla ricerca della tanto amata powder. Il suo motto è: vivere la montagna con la professionalità di una guida, ma con gli occhi e l’animo di un bambino”
Paolo Marazzi (Como 1989). Un passato sportivo in atletica leggera e nuoto prima dell’incontro folgorante con la montagna. Grazie al fratello Alberto si avvicina alla scalata e all’hard grit. A 17 anni inizia a sfogliare le riviste di sci fuoripista e da lì il passo è breve: quello stesso inverno compra i suoi primi sci larghi. 86 mm sotto il piede! Pensa di aver scoperto l’oro, ma il fuoripista per lui è solo l’anticamera del tesoro. Quando, spinto dal fratello, un giorno prova il telemark, non l’abbandona più. Ora scia solo in telemark, non scala quasi più perché anche in estate trova occasione per sciare, magari in pista e sicuramente non in un metro di neve polverosa. Attualmente frequenta la facoltà di Viticoltura ed Enologia all’Università degli Studi di Milano
Per ulteriori dettagli:
www.versantesud.it
Preview del libro
Recensione di: Carlo Gozzi
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