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TRA VENTO E VERTIGINE
Steph Davis
Versante Sud, 2008
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La persona meno sportiva del mondo: dedicata alla scuola e, nel tempo libero, al pianoforte.
Finchè un giorno, durante una pausa di fronte al campus universitario, le viene proposto di andare a scalare. Senza nemmeno avere idea di cosa fosse l'arrampicata.
Inizia così quella che per Steph Davis è diventata la sua vita.
Un lavoro saltuario, come cameriera o come guida alpina, per riuscire a dedicarsi all'arrampicata e all'alpinismo.
Come casa una vecchia auto - dopo aver rimosso i sedili posteriori - od il retro di un pick-up, per limitare le spese.
Raggiungendo comunque una tranquillità ed una forza interiore che le consentono di affrontare la vita senza angoscia e di trovare sempre nuovi stimoli.
".. il segreto è mantenersi freschi, cercare sempre situazioni nuove che possano insegnarti qualcosa. Credo che quest'attitudine, oltre ad alimentare costantemente il mio livello di motivazione, faccia di me un'arrampicatrice sempre migliore, permettendomi inoltre di viaggiare in continuazione e conoscere sempre nuovi scalatori".
Oggi Steph è una delle scalatrici più complete al mondo, e vanta numerose prima ascensioni in Pakistan, Patagonia, Isola di Baffin e Kirghizistan.
È stata la prima donna a salire in libera la maestosa Salathè Wall su El Capitan nella Yosemite Valley, e la prima donna a raggiungere la cima della Torre Egger, in Patagonia.
Steph ci coinvolge nell'intima ricerca di un precario equilibrio tra la voglia di indipendenza, il bisogno di stabilità, la bruciante ambizione e la fragilità dei sentimenti.
".. amare qualcuno significa sostenere incondizionatamente le sue passioni, qualsiasi esse siano. Sono stata da entrambe le parti dell'equazione, e ho scoperto che è molto più facile a dirsi che a farsi. Essere una persona fortemente motivata non è facile; amare questa persona, è ancora più difficile"
In viaggio con questa giovane scalatrice, impariamo cosa vuol dire vivere una vita fatta d'avventura.
"Il vento che soffia senza sosta, sputandoci in faccia nevischio pungente e gelato, è una tortura. Mentre Charlie si cala dal terzo ancoraggio, chiudo gli occhi per un istante, un istante solo. Vorrei solamente un attimo di tregua. Quando li riapro, la corda non c'è più. Sparita. Mi strofino gli occhi incredula e guardo un'altra volta. Le corde continuano a non esserci."
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Per ulteriori dettagli:
www.versantesud.it
Recensione di: Carlo Gozzi
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