Questo sito utilizza cookies, proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo da parte di montagnapertutti.it - --
|
|
|
|
MONTE ANTOROTO (q. 2144)
Difficoltà: E / EE
Notizie aggiornate a Dicembre 2011
NOTIZIE UTILI: Riporto due diversi itinerari che conducono in vetta: il primo, dalla Val D'Inferno, risale il pendio Nord che in inverno/primavera richiede più attenzione ed un'attrezzatura differente (ramponi); il secondo, esposto completamente a Sud, può essere percorribile senza grossi problemi anche nella stagione più fredda (dipende comunque dall'innevamento).
PER IL VERSANTE NORD - da Valdinferno
E' l'itinerario più frequentato ed il più interessante tra i due qui descritti. Da questo versante possono essere percorsi anche vie alpinistiche, se l'innevamento si presenta in condizioni.
Difficoltà: E (EE in caso di neve dura sull'ultimo tratto del versante Nord che, nel caso, richiede l'uso di ramponi e piccozza - quest'ultima non indispensabile)
Dislivello: 950 m
Tempo di salita: 2,30-3 ore (almeno 4 ore in presenza di neve)
P.to di partenza: Valdinferno
Accesso: Dall'uscita di Ceva dell'autostrada Savona-Torino, si risale la Val Tanaro sino a Garessio; da qui si prosegue ancora per circa 500 m in direzione di Ormea sino ad incontrare la deviazione, sulla destra, per la Valdinferno. Si percorre tutta la strada, in alcuni piuttosto stretta, sino a raggiungere la borgata di Valdinferno e lasciando l'auto nel posteggio sotto la chiesa. Da qui è già visibile, sullo sfondo, la meta della gita.
a sx l'abitato d Valdinferno, a destra l'itinerario di salita (clicca per ingrandire)
ITINERARIO:
Con questa gita si raggiunge la Colla Bassa (ampia depressione che, posta a q. 1846 tra l'Antoroto ed il Monte Grosso, collega la Valdinferno con la Valcasotto) e da qui la cima dell'Antoroto.
Percorrere la strada (fondo in cemento) che risale la Valdinferno: ad una rampa più ripida segue un tratto meno faticoso a mezza costa. Superato il piccolo rio Varava si incontra, poco oltre, un tornante verso destra con un primo bivio a sinistra; si prosegue oltre, superando il tornante successivo, raggiungendo le ultime abitazioni della vallata: case Mulattieri (a q. 1420 circa). Da qui si tralascia la deviazione a destra che conduce al rifugio Savona (dal rifugio, a q.1528, è comunque possibile proseguire sino alla Colla Bassa allungando di poco il percorso), proseguendo invece per una antica mulattiera dalla rozza lastricatura in pietra, spesso invasa dalle acque di ruscellamento).
Proseguendo si lascia sulla destra una deviazione (mulattiera) che sale ripida al Rifugio Savona e si continua invece su percorso a tratti pianeggiante nella faggeta attraversando un Rio
Si tralascia una successiva deviazione a sinistra (in corrispondenza di una casa: da lì si scende verso Trappa), seguendo invece il percorso principale che risale un costone alberato. Si raggiunge così una radura, sotto i contrafforti dell'Antoroto.
Seguendo i segnavia (non visibili in caso di neve, ma il percorso risulta comunque evidente), si attraversa il prato inoltrandosi nel Vallonetto della Bura. Si raggiunge così un altro ripiano (dominato dai gendarmi del versante Sud del Monte Grosso) che si attraversa sulla destra. Guadato un piccolo rio, si giunge ad un terzo ripiano per risalire sino a raggiungere la Colla Bassa a q.1846.
Da qui, (vista sulla Valcasotto e sul rif. Manolino) si piega decisamente a sinistra risalendo l'ampio pendio Nord dell'Antoroto sino alla croce di vetta (preceduta dalla minuscola cappella).
Per giungere in vetta è anche possibile seguire il percorso della cresta Nord (che inizia proprio dalla Colla Bassa) che richiede però un pò di attenzione (difficoltà EE); mentre dal Colle, deviando a destra anzichè a sinistra, è possibile raggiungere la cima del Monte Grosso (q. 2007).
Volendo variare il percorso di ritorno, scendendo dalla Colla Bassa si può prendere la deviazione a sinistra, raggiungendo il Rifugio Savona e da lì il sentiero che riporta alla strada cementata di Valdinferno.
Panorama dalla vetta: a sinistra il Pizzo D'ormea e, al centro, il Mongioie
PER IL VERSANTE SUD - da Ormea
Itinerario più monotono, rispetto al precedente, e meno segnalato; risulta comunque una piacevole gita che può rappresentare anche una valida alternativa nel caso in cui neve/ghiaccio rendessero poco agevole il versante Nord.
E' invece sconsigliato nella stagione più calda perchè il percorso è sempre esposto al sole.
Difficoltà: E
Dislivello: 900 m
Tempo di salita: 2,30-3 ore
P.to di partenza: Loc. Cascine (q. 1230 - a circa 5,5 km da Ormea
Accesso: Dall'uscita di Ceva dell'autostrada Savona-Torino, si risale la Val Tanaro e, oltrepassata Garessio si raggiunge Ormea. Si entra nell'ampia piazza Romita e, superato il monumento ai caduti, si imbocca la stretta Via Martinetto (a destra) seguendo le indicazioni per Villaro / Cascine. Si supera l'abitato di Villaro e lungo la strada si tralascia a destra la deviazione per Prè (in corrispondenza di un tornante). Si prende invece la successiva (sempre a destra, indicazioni per i campi di decollo parapendio-deltaplano) raggiungendo le ultime case di Cascine sino al terminne della strada asfaltata, all'inizio della sterrata (q. 1230 circa).
L'ampio panorama a Nord - A sinistra il Monviso
ITINERARIO:
Seguire la strada sterrata (percorribile con fuoristrada) che sale con pendenza abbastanza costante (diverse possibilità di prendere scorciatoie). Lungo la strada si incontrano alcune vasche dell'acqua, di cui una grossa, di forma circolare.
Poco oltre - a q.1500 circa - si tralascia un sentiero sulla sinistra (in corrispondenza di un'altra vasca) e si raggiunge un evidente bivio della strada, a circa q.1600: si segue la curva a sinistra sino ad arrivare, poco dopo, nei pressi della Rocca degli Uccelli (q.1650 circa) dove si abbandona la rotabile (che prosegue sino alla Colla dei Termini). Si segueinvece il sentiero a destra: cartello in legno con indicazione per l'Antoroto.
Da qui è anche possibile risalire direttamente i pendii erbosi (faticoso) verso l'Antoroto, puntando dapprima un'evidente gobba a q.1942.
In realtà il sentiero (poco evidente e poco segnalato: per seguirlo occorre fare attenzione alle paline in legno molto distanziate e ai pochi segnavia), risale prima ripido sui prati per poi proseguire più dolce verso destra. Inizialmente si raggira sulla destra l'evidente gobba di q.1942, ma superata quella che doveva essere un'antica neviera, e raggiunta q.1770 circa, si può notare una palina in legno posta leggermente più in alto (a sinistra) rispetto alla traccia che prosegue verso est: qui si piega decisamente a sinistra risalendo il ripido pendio che porta quasi in cima alla gobba. Poco prima di quest'ultima la traccia devia leggermente a destra puntando direttamente al colletto dell'Antoroto posto a q. 2110. Da qui si piega ancora a destra: si segue il pendio poco inclinato, cui segue un breve tratto di cresta privo di qualsiasi difficoltà, sino alla vetta dell'Antoroto.
l'ultimo tratto di cresta dell'escursione visto dalla cima dell'Antoroto
Sullo sfondo il Pizzo d'Ormea (a sinistra) ed il Mongioie
|
|